Appunti blog 50: WALTER TEVIS (01)

il sole splendeva e c’era qualche umano

… Era stata sviluppata una tecnica

per registrare ogni sinapsi, ogni via neurale,

ogni modello di apprendimento

di un cervello umano adulto

e per trasferire quella registrazione

al cervello metallico di un robot.

… La memoria della sua vita era stata cancellata,

e con quella gran parte del suo sapere

… Non avrebbe mai conosciuto calvizie

o difetti della vista o cataratte

o arteriosclerosi o artrite.

Era, come tenevano a ripetere gli esperti di ingegneria genetica,

un miglioramento dell’opera di Dio.

Ma poiché nessuno di loro credeva in Dio,

quell’autoelogio era falso.

… un collegio-dormitorio per esseri umani.

Era un luogo in cui ai giovani venivano insegnate le buone maniere del loro mondo:

Interiorità, Privacy, Autosufficienza, Piacere.

… trasferito alla produzione di piccole automobili,

a sovrintendere alla fabbricazione delle ultime migliaia

di macchine private

che sarebbero state guidate da una popolazione

che un tempo ne era infatuata.

… quando ci inculcarono quel primissimo diktat di saggezza:

“Se sei in dubbio, dimentica”.

non vedo un neonato da tempo incalcolabile!

non ho più visto un bambino piccolo.

Dove se ne sono andati?

E chi si è mai posto la domanda?

E poi la voce che viene dall’addestramento della mia infanzia mi ha detto:

Non fare domande, rilassati

 

(Walter Tevis, Solo il mimo canta al limitare del bosco, Mondadori editore, 2024, p. 9, 10, 11, 12, 13, 17, 29, 31)

 

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