il primo è fermo da alcune settimane e il secondo è stato ultimato poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina e non è mai entrato in funzione

… Gas e gasdotto Nord Stream 2 sono di proprietà della stessa Nord Stream 2 AG, società di cui Gazprom è azionista al 100%

… Anche il gas nel gasdotto Nord Stream 1 è proprietà di Gazprom

quindi i danni patrimoniali e in materia prima costituiscono interamente perdite finanziarie russe

… l’attacco è stato effettuato in un’area che fin dalla Guerra Fredda viene strettamente controllata dalle Marine occidentali

frequentata dalla Flotta russa del Mar Baltico ma dove neppure un canotto russo sfuggirebbe ai controlli subacquei e di superficie

… Ammesso che i russi avessero interesse a sabotare gasdotti inattivi

… a disposizione ampi tratti da minare indisturbati più a nord

… distanti dai capillari controlli che le forze della NATO attuano nell’imbocco del Mar Baltico

… “Se la Russia invaderà l’Ucraina non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi porremo fine – aveva detto il presidente – Vi assicuro, saremo in grado di farlo”

Se fosse un’inchiesta di polizia, nessun investigatore ignorerebbe movente e indizi simili

… il giorno stesso in cui veniva inaugurato il gasdotto che porta il gas norvegese in Danimarca e Polonia

… Da oggi la Polonia … vero hub europeo del gas (non più russo) togliendo questo ruolo alla Germania

… l’Europa viene approvvigionata oggi di gas russo solo dai gasdotti che attraversano l’Ucraina

Infrastrutture finora accuratamente risparmiate dai belligeranti

L’Ucraina … disporrà oggi di un maggiore potere contrattuale e ricattatorio potendo bloccare a suo piacimento i flussi di gas russo verso la Ue

… l’aumento del prezzo del gas Mosca lo avrebbe ottenuto anche riducendo ulteriormente le forniture alla Ue via gasdotti ucraini

… i russi ottengono solo un grave danno economico e la certezza di non poter riprendere su vasta scala le forniture all’Europa

politica e media occidentali da sette mesi cerchino di convincerci che i russi “si bombardano da soli

colpendo prima un loro campo di prigionia

… poi una centrale nucleare sotto il loro controllo

… ora i costosissimi gasdotti Nord Stream

è difficile comprendere che interesse avrebbero avuto a compiere questo raid

… condanna oggi la Germania e l’Europa alla recessione e al baratro (industriale, economico e sociale)

… Washington con i suoi alleati britannici, ucraini e polacchi sia in cima alla lista dei sospettati

impedire la saldatura tra la potenza industriale tedesca/europea e la potenza energetica russa è un obiettivo strategico delineato e perseguito da Washington da almeno dieci anni

l’Europa sia con tutta evidenza il “bersaglio grosso” di questa guerra

… stesso immobilismo che l’Europa mostrò nel 2014 di fronte alle evidenti ingerenze statunitensi

… nei fatti del Maidan da cui presero il via le vicende che hanno portato all’attuale conflitto

… la signora Nuland esortò a mandare l’Europa a “farsi fottere

ora che siamo a un passo dall’essere davvero “fottuti” continuiamo a mostrarci proni e servili nei confronti di una potenza di cui dovremmo essere in teoria alleati

… Radek Sikorski, eurodeputato presidente della delegazione parlamentare Europa-USA ed ex ministro degli Esteri

… ha scritto su Twitter “Grazie Stati Uniti” sull’immagine della fuga di gas sulla superficie del Mar Baltico

… “Ora 20 miliardi di dollari di ferraglia giacciono in fondo al mare, un altro costo per la Russia della sua decisione criminale di invadere l’Ucraina. Qualcuno ha fatto un’operazione di manutenzione speciale

Anche se poi ha cancellato il tweet, neppure il filo-americano Sikorski sembra quindi essere convinto che i russi abbiano fatto esplodere 21 miliardi di gas e gasdotti di loro proprietà

 

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