Abbiamo SMESSO di vivere per PAURA della morte
… si è aperto il dibattito sulla sigaretta elettronica
… si inserisce nel grande dibattito di quello che io ho chiamato il “terrorismo diagnostico”
… non esiste più l’uomo sano
… sostituito da quello “a rischio”
… Sono “a rischio” anche i bambini, figli di genitori “a rischio”
… cioè sanissimi ma che in futuro potrebbero sviluppare ipoteticamente alcune patologie
… allora si impedisce loro di mangiare le merendine, i dolci, i salami
… qualsiasi età si abbia bisogna controllarsi, palpeggiarsi, auscultarsi
… stare a dieta, fare almeno sei controlli l’anno
… Non si può fumare, non si può bere, non si può più ingrassare
… in omaggio ai soli Iddii unanimemente riconosciuti, il Progresso, la Tecnica, l’Economia
… ancelle gemelle, queste due ultime, dell’Iddio di tutti gli iddii: la Modernità
… vivere ibernati, vecchi fin da giovani
… per la paura della morte noi ci impediamo di vivere
… da dove ci viene questa abietta paura della morte?
… Dal passaggio dal mondo contadino a quello urbano
… L’uomo sentiva di far parte di un tutto
… di un destino più ampio, della sua famiglia, della comunità di villaggio, della specie
… la sua vita e la sua morte si scioglievano nell’eterno gioco del passaggio di testimone tra generazioni, fra i vecchi e i giovani
… consentivano all’uomo di ieri di accettare la morte con una certa serenità
… abbiamo perso il senso di un destino collettivo
… sentiamo la nostra morte come un evento esclusivamente individuale, definitivo, radicale, assoluto e quindi totalmente inaccettabile
… “Muore mille volte chi ha paura della morte”