In difesa del “superfluo”: perché è pericoloso lasciare che il governo decida cosa è “essenziale” e cosa no

 

come appaiono “sensati”, “ragionevoli”, “morali” gli appelli a rinunciare al “vizio” e agli “sfizi” in questa fase così seria dell’emergenza Covid

… come si può mettere questo o quel “capriccio” davanti alla “salute”?

… una narrazione moralistica della vita a cui siamo stati da sempre sottoposti

… per molti versi, un punto di incontro tra la cultura socialista, quella ambientalista e quella cattolica

… ci è stato spiegato che per lo meno dovevamo farlo provando “senso di colpa

… dunque la via maestra per l’equità sociale passa dall’accontentarci di poco

… Il nostro “superfluo” non solo non toglie niente agli altri, ma anzi, è l’”essenziale” di altri

… è un potente veicolo di ridistribuzione della ricchezza,

finanziare individualmente e collettivamente anche i settori considerati “primari”, a cominciare da quello della sanità

in un’economia interdipendente e complessa come quella in cui ci muoviamo, semplicemente non esiste il “superfluo”. Non esistono attività “non essenziali”

       

 

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