“Chi crede PREGA, chi non crede RIFLETTE”

di fronte al male assoluto nascosto in un ragazzo apparentemente normale

… Ne parlano i politici rinfacciandosi colpe più o meno vere

proponendo leggi più o meno utili

… improvvisando mea culpa più o meno ridicoli 

… Ne parlano scrittori, artisti, psicologi, giornalisti

… tutti sicuri che è colpa della famiglia

… no delle madri

… no dei padri

… no del patriarcato

… no del governo

… no delle leggi mancanti

… in una cacofonia che stona almeno quanto gli applausi ai funerali

… E rende ancor più prezioso il valore del silenzio

… Dinanzi alla morte si tace

Chi crede prega, chi non crede riflette

Poi, con calma e sottovoce, potrebbero provare a stare vicino a chi è genitore, a chi è figlio

a chi è marito, o moglie, o fidanzato, o fidanzata

… ad ascoltarlo

… a parlargli della fatica della vita

… del dolore da fallimento, dello smacco da rifiuto

… della noia da bambagia

… del valore di battere la testa e di mordersi la lingua e di frenare le mani

… della differenza tra l’amore e il possesso

fra la realizzazione personale e il successo

… della caducità dei sentimenti

… con rispetto e senza scorciatoie

Poi si potranno fare tutti i giri di vite che si vuole

… si potranno organizzare tutti i corsi scolastici di “educazione all’affettività

veri educatori dei nostri tempi: cioè i social network, la tv, il cinema

… e tutti i “modelli” di riferimento

arrivano molto prima e molto meglio dei maestri, dei professori e dei genitori. E alla fine vincono

 

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