Appunti blog 28: GILBERT KEITH CHESTERTON (3)

Si possono liberare le cose dalle leggi estranee o accidentali,

ma non dalle leggi della loro natura.

Volendo, si può liberare una tigre dalle sbarre della gabbia,

ma non la si può liberare dalle sue striature.

Non liberate il cammello dal peso della sua gobba:

potreste liberarlo dall’essere un cammello.

Non andate in giro come dei demagoghi,

incoraggiando i triangoli a scappare dalla prigione dei loro tre lati.

Se un triangolo scappa dai suoi tre lati,

la sua vita giunge a un termine doloroso.

… Il punto non è che questo mondo è troppo triste per essere amato 

o troppo felice per non esserlo,

ma è che quando si ama qualcosa,

la sua felicità è una ragione per amarla

e la sua tristezza una ragione per amarla di più.

Un popolo, prima di rendere glorioso un luogo, lo venera.

I romani non amavano Roma per la sua grandezza.

Roma era grande perché i romani l’avevano amata.

 

(Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia, Lindau editore, 2016, p. 69, 109, 110)

 

Share: