Appunti blog 22: MARCEL DE CORTE (6)

Si compie la profezia di Tocqueville:

«Lo Stato lavora alla felicità degli uomini,

ma vuole esserne l’unico agente e il solo arbitro;

provvede alla loro sicurezza,

provvede ai loro bisogni e li garantisce,

facilita i loro piaceri,

dirige le industrie

le successioni, divide le eredità.

In tal modo, ogni giorno, rende meno utile e più raro l’uso del libero arbitrio,

racchiude l’azione della volontà in uno spazio minore,

sottrae a poco a poco a ogni cittadino perfino l’uso di se stesso»

senza comunicazione, la società di massa si sparpaglia in ciò che è:

«una dissocietà».

È necessario dunque, informare di continuo,

comunicare di continuo e il più rapidamente possibile.

… Quel che devesi fare è legare gli uomini tra loro,

imprimendo nella loro immaginazione una stessa rappresentazione degli avvenimenti.

perciò si è passati dal giornale all’immagine audiovisiva della televisione,

… rendendo a un tempo il telespettatore più passivo del suo antenato, lettore di quotidiani.

… I segni della scrittura significano ancora troppo

e fanno ancora appello all’intelligenza del reale.

La loro potenza incantatoria è imperfetta.

Si può sfuggire alla loro presa, confrontare, prendere una distanza di fronte al testo

… Kafka … : «Il cinema altera la visione.

Il ritmo precipitato dei movimenti, il cambiamento rapido delle immagini

Non è lo sguardo che si impadronisce delle immagini,

ma queste si impadroniscono dello sguardo. Sommergono la coscienza

… i film, la cronaca filmata, l’informazione audiovisiva sono imposte di ferro davanti a questa finestra»

la televisione è la macchina perfetta per fabbricare le rappresentazioni che la massa senza cultura assorbe unanime: si impone così a ciascuno la stessa immagine

… L’immagine impedisce che la società di massa si dissoci

 

(Marcel de Corte (1905-1994), L’intelligenza in pericolo di morte, Traduzione Orsola Nemi, Volpe, 1973, p. 68-69, 195-196)

 

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